CONCERTO “MUSICARE L’ARTE DI GIANMARIA POTENZA”

9 dicembre 2025

Alberto Radossi è il vincitore del bando “Musicare l’arte di Gianmaria Potenza”

Il percussionista vicentino Alberto Radossi, in arte ReDoSi, è il vincitore del bando Musicare l’arte di Gianmaria Potenza. Il concorso, rivolto a giovani musicisti e compositori under 36, invitava i partecipanti a tradurre la grammatica visiva delle opere di Gianmaria Potenza in progetti compositivi e performativi originali.

La giuria, composta dai Maestri Pino Donaggio, Andrea Granitzio, Francesca Scigliuzzo, Giovanni Mancuso e dallo stesso Gianmaria Potenza, ha premiato la performance di Radossi, che ha presentato un progetto di improvvisazione con vibrafono, attrezzi agricoli e tecnologie audio. La proposta si è distinta per la capacità interpretativa delle opere, avvicinandosi ai principi compositivi che hanno ispirato Potenza durante la trasformazione tecnologica e culturale dagli anni ’80 a oggi. La sua performance ha saputo instaurare un dialogo tra musica e arte visiva, restituendo con efficacia le suggestioni materiche e concettuali degli Elaboratori.

Nel suo progetto, Radossi individua nelle strutture visive degli Elaboratori una grammatica di gesti e di segni sonori personali e coerenti. Le superfici materiche, le geometrie e i contrasti cromatici scelti da Potenza diventano principi guida di un’improvvisazione ben strutturata e ricca dal punto di vista timbrico. Il suono non descrive l’opera, ma ne assume i processi formali, costruendo uno spazio sonoro che restituisce la fisicità e la complessità delle sculture.

Nato nel 2002, Radossi ha studiato percussioni tra Vicenza, Padova e l’Aia, dove attualmente frequenta l’ultimo anno del Bachelor al Conservatorio Reale. Attivo come solista e in ensemble, collabora con il gruppo di improvvisazione La Maquina e con il collettivo di percussioni HIIIT. La sua ricerca artistica si concentra sulle intersezioni tra musica, arti visive e performance.

Considerata la varietà delle proposte ricevute, la giuria ha deciso di riconoscere due Menzioni Speciali, valorizzando approcci diversi all’interpretazione dell’opera di Potenza: performativo, interpretativo e compositivo.


Elisabetta Costantino – Ambiente 1: Elaboratore 58

Il progetto nasce dall’opera Elaboratore 58 e sviluppa un’interpretazione incentrata sull’estetica del virtuale. La grammatica visiva dell’opera viene trasposta in un ambiente sonoro digitale, generativo e in continua trasformazione. Ritmi in movimento vengono progressivamente elaborati elettronicamente, fino a dissolversi in un paesaggio rarefatto dominato dall’elaborazione digitale, per poi concludersi in un’estrema essenzialità, con pochi ritmi scanditi e il solo del computer a chiudere la performance. 

Il lavoro può essere fruito come performance guidata dall’esecutore, che segue lo schema delle scene, oppure come installazione, in cui il pubblico interagisce inconsapevolmente con l’ambiente digitale. L’uso di segni, oggetti e dell’intelligenza artificiale consente di generare distorsioni reali nello spazio virtuale, producendo tracce sonore uniche e irripetibili.

La giuria ha attribuito la Menzione Speciale a Costantino per l’originalità del linguaggio adottato e per la capacità di trasformare l’opera visiva in un’esperienza immersiva, capace di far dialogare dimensione reale e ambiente virtuale.

Costantino (2001) studia composizione elettroacustica al Conservatorio F. Morlacchi di Perugia e ha approfondito informatica musicale e composizione al Conservatorio di Lione.

Nicola Antonio Staffieri – Composizione per chitarra sola ispirata a Elaboratore 46

Staffieri traduce l’opera Elaboratore 46 in una composizione per chitarra che si articola attorno ai tre principi interpretativi individuati nell’opera: tridimensionalità, modularità e dinamismo.

La tridimensionalità dell’opera, data dal rilievo dei moduli, si esprime attraverso l’uso delle dinamiche e delle diverse possibilità timbriche della chitarra, che consentono di distinguere più piani sonori. Il principio di modularità, che richiama l’idea di un mosaico composto da elementi simili ma non identici, è espresso nell’articolazione formale del brano, costruito in nove sezioni brevi, la cui variazione tematica costituisce il centro della composizione. Il dinamismo, infine, è evocato attraverso l’alternanza di misure e nella tensione evolutiva che attraversa tutto il pezzo, suggerendo movimento interno e continuità di trasformazione.

L’opera di Staffieri si distingue anche per la riflessione sul rapporto tra codice visivo e codice sonoro: l’Elaboratore, come strumento primitivo dotato di un proprio spazio-tempo, trova corrispondenza nell’uso di intervalli sospesi, come quarte e seste, che restituiscono al linguaggio musicale un carattere essenziale ma espressivo. La giuria ha riconosciuto a Staffieri la qualità della scrittura musicale e la coerenza tra la ricerca compositiva e l’opera visiva di riferimento, premiandone la precisione e la chiarezza formale.

Staffieri (1992), chitarrista e mandolinista, si è formato al Conservatorio Niccolò Piccinni di Bari, ha vinto numerosi concorsi, tra cui i Golden Classical Music Awards, e svolge attività concertistica e didattica.

Concerto finale

I progetti selezionati saranno presentati in concerto il 9 dicembre 2025 alle ore 18:00 al Conservatorio Benedetto Marcello di Venezia. L’evento sarà ad accesso gratuito fino a esaurimento dei posti.

INFO CONCERTO:
9 dicembre 2025
Ore 18:00

Conservatorio Benedetto Marcello
San Marco, 2810 – 30124 Venezia

Ingresso gratuito

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